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Immagine del redattoreLuca Ruocco

2012, Scontro tra Titani - Parte III


Nic Redhead / CC BY-SA , link below.

La F1 sbarca nuovamente in Europa forte di un campionato tanto divertente quanto imprevedibile. Le quattro corse estive nel Vecchio Continente garantiscono lo stesso punteggio di qualsiasi altra gara, ma è innegabile che possano valere molto di più. Chi tra Vettel, Alonso e Hamilton saprà guadagnare un vantaggio decisivo nella corsa all’iride? Quale scuderia troverà la chiave di volta necessaria a rendere costantemente competitiva la propria monoposto? Non resta che scoprirlo nella terza parte del nostro racconto.



GRAN PREMIO D’EUROPA CORSA CHIAVE

Il tracciato ricavato tra le strade di servizio del porto di Valencia è per la quinta volta consecutiva sede del Gran Premio d’Europa. Nel paddock, ricavato a ridosso di un vecchio mercato coperto dove hanno sede gli angusti box delle scuderie, la domanda ricorrente è una sola: ci sarà un ottavo vincitore diverso in otto gare? I piloti Lotus, non ancora a segno ma spesso a podio, sarebbero gli indiziati numero uno, ma realisticamente è molto più probabile che il vincitore del Gran Premio d’Europa sia il primo a ripetersi in stagione. Dalla sessione di qualifiche emerge prepotentemente il nome del campione del mondo in carica: Sebastian Vettel, forte di una RB8 ulteriormente aggiornata, ha imposto a Lewis Hamilton un distacco di quattro decimi, dato impressionante soprattutto se si considera che ne ballano tre tra il tempo dell’inglese e quello del 13° classificato, Felipe Massa. Alonso, al pari del compagno di squadra brasiliano, ha sofferto delle difficoltà della Rossa sul giro secco rimanendo fuori dal Q3 (11°), anche se i progressi del Canada non sembrano del tutto annullati. Il grande caldo di domenica, unito alle buone doti d’equilibrio della F2012, potrebbe favorire la rimonta dell’asturiano, beniamino del pubblico di casa. Allo spegnimento dei semafori Vettel scatta benissimo, guadagnando subito preziosi secondi che aumentano velocemente grazie ad un ritmo impossibile per la totalità degli avversari. Dietro di lui s’insedia Grosjean (quarto in griglia) seguito da Hamilton e Maldonado, che sembra galvanizzarsi ogni volta che tocca il suolo iberico. Alonso interpreta al meglio le prime curve, artigliando l’ottava posizione, salvo poi rimanere bloccato dietro la Force India di Hülkenberg. Fernando aspetta una decina di giri prima di affondare l’attacco, portando a termine un sorpasso pulito al quale segue, due giri dopo, un’azione analoga ai danni della Williams di Maldonado. Lo spagnolo sembra aver compreso la chiave della corsa: l’asfalto bollente, come dimostrato dalle gare di contorno della Gp2 e dalle prove del venerdì, non lascia scampo alle gomme posteriori, le cui prestazioni decadono improvvisamente. Riuscire ad allungarne la vita, per poi montare al momento giusto un treno fresco, dona un vantaggio difficilmente colmabile dagli avversari. Dopo la prima girandola di pit-stop Alonso è virtualmente al quarto posto, posizione che conquista definitivamente con pregevoli sorpassi ai danni di Webber, Schumacher e Di Resta, non ancora rientrati ai box per il primo cambio gomme. Alla 28° tornata la gara cambia definitivamente volto: un contatto tra Jean-Eric Vergne (Toro Rosso) e Kovalainen (Caterham) costringe la direzione gara a neutralizzare la corsa chiamando in pista la Safety Car. I piloti di testa – ed i loro colleghi su strategia Soft-Soft-Medie – si precipitano in massa ai box per l’ultimo cambio gomme di giornata: i meccanici McLaren pasticciano durante la sosta di Hamilton, così Alonso guadagna il 3° posto. Alla ripartenza l’asturiano porta a termine un sorpasso eccezionale all’esterno di Grosjean alla frenata della prima variante, mandando in visibilio la folla sulle tribune. Il porto di Valencia esplode in un urlo collettivo trenta secondi dopo: la Red Bull di Vettel, fino a lì imprendibile, rallenta e si ferma a bordo pista. Alonso è in testa al Gran Premio d’Europa. Il giro seguente la Lotus di Grosjean si ammutolisce nella stessa identica maniera: gli alternatori di entrambi i motori Renault, fatalmente surriscaldati durante il periodo di Safety-Car, hanno alzato bandiera bianca. Nessuno sembra poter rispondere al passo di Alonso, che controlla agevolmente i giri finali della gara ed il tentativo di rimonta di Raikkonen. La lotta per il terzo posto, al contrario, regala giri finali al cardiopalma. Schumacher e Webber, rispettivamente 11° e 12° a tredici tornate dalla conclusione, grazie a gomme dalla mescola morbida recuperano entrambi una posizione al giro, quasi procedessero in tandem. Davanti a loro le Medie di Hamilton cedono improvvisamente, il che espone l’inglese prima all’attacco di Raikkonen e poi, nel corso del penultimo giro, a quello maldestro di Maldonado: le due vetture si agganciano e Lewis è costretto al ritiro, mentre Pastor ripara ai box privo dell’ala anteriore. Schumacher e Webber concludono la loro rimonta privando Hülkenberg del primo podio in carriera, relegando il tedesco al 5° posto finale, mentre Michael festeggia con lo champagne per la prima volta dal rientro in F1. La gara conquistata da Alonso a Valencia ha tutte le carte in regola per rappresentare il punto di svolta del mondiale 2012.

CLASSIFICA: ALO 111, WEB 91, HAM 88, VET 85, ROS 75


GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA

Il meteo di Silverstone non tradisce le attese, regalando al fine settimana della LXIV edizione del British GP giornate di prova bagnatissime a cui segue una gara del tutto asciutta. Dalle qualifiche portate a termine con gomme intermedie è emerso prepotentemente Fernando Alonso, capace di inventarsi proprio allo scadere un giro semplicemente perfetto. Accanto all’asturiano si schiera Webber (+0.047s) seguito da Schumacher e Vettel. Le McLaren di Hamilton e Button sono invece in grande difficoltà sulla pista di casa, e neanche la gara asciutta sembra poter aiutare gli alfieri della scuderia di Woking.

L’aver disputato il Q2 con pista bagnata permette ai primi dieci in griglia di scegliere liberamente gli pneumatici con i quali iniziare la corsa: solamente Alonso seleziona la mescola Hard, meno veloce sul giro secco della Soft ma molto più consistente. I suoi avversari montano al contrario tutti gomme dalla spalla gialla, con il chiaro obiettivo di limitare i danni nella prima porzione di gara per poi scatenarsi nel finale. Alonso ha quindi un unico obiettivo: mantenere la testa della corsa in partenza, nonostante lo svantaggio di mescola allo spunto, per poi involarsi e guadagnare un tesoretto di secondi abbastanza ampio da evitare che venga ripreso nel finale. L’operazione gli riesce solo parzialmente, dato che al via chiude magistralmente Webber senza però riuscire a distaccare l’australiano quanto sperato durante le prime tornate. Più indietro Vettel viene coinvolto in un contatto tra Massa e Raikkonen in partenza, nel quale rimedia un leggero danno all’ala anteriore. Il tedesco può continuare agevolmente, ma la piccola perdita di prestazione che ne consegue costringe Seb a dover aspettare le soste ai box per liberarsi del tappo costituito da Schumacher, Massa e Raikkonen. Il Campione del Mondo chiuderà 3° a 4’’8 dal vincitore, dimostrando un passo addirittura migliore di quello del duo di testa. Coppia condotta da Alonso anche in seguito al secondo stop, quando l’asturiano monta pneumatici soft a differenza di Webber. Fernando nello stint precedente ha perso qualche secondo in battaglia con Hamilton, che ne ha legittimamente ostacolato la risalita difendendo una posizione del tutto virtuale – l’inglese è sulle tele e terminerà 8° - ma non per questo scevra di significato. Alonso, privato del prezioso vantaggio, viene velocemente raggiunto da Webber, che porta a termine la manovra di sorpasso cinicamente alla prima occasione utile. L’australiano vince così per la seconda volta in carriera la corsa di Silverstone, seguito a breve distanza dalla Ferrari numero 5.

CLASSIFICA: ALO 129, WEB 116, VET 100, HAM 92, RAI 83


GRAN PREMIO DI GERMANIA

Il weekend di Hockenheim, in termini metereologici, è la fotocopia del precedente a Silverstone: le sessioni di prove cronometrate sono bagnatissime, mentre il giorno della gara sul Baden-Württemberg splende un caldissimo sole estivo. Le analogie con il GP di Gran Bretagna continuano nei risultati delle qualifiche, con Alonso nuovamente in pole sempre grazie ad una tornata al limite della perfezione: l’asturiano ha relegato a più di quattro decimi l’idolo di casa Vettel ed i suoi connazionali Schumacher e Hülkenberg (Force India).

La Ferrari stavolta adotta una strategia maggiormente conservativa, montando per la partenza gomme Soft sulla vettura numero 5, al pari degli avversari. Lo scatto di Alonso allo spegnimento dei semafori è da manuale, il che gli permette di guidare senza grossi problemi la prima fase della gara. Vettel, 2°, mantiene abbastanza agevolmente il passo della Ferrari, mentre più indietro la Mercedes di Schumacher consuma inesorabilmente più delle avversarie le coperture posteriori. Michael perde così velocemente il podio e le posizioni di testa, scavalcato anche da un Button in grande spolvero: il campione del mondo 2009, in difficoltà nel trovare gli assetti corretti a Montreal, Valencia e Silverstone sembra finalmente essersi rimesso in carreggiata. Il suo compagno di squadra in McLaren, Lewis Hamilton, al contrario vive in Germania una giornata del tutto negativa: al secondo giro, mentre viaggia a centro gruppo, subisce una foratura transitando su detriti presenti in pista dopo un contatto in partenza che ha coinvolto anche la Ferrari di Massa – costretto al rientro ai box per le riparazioni del caso e ad una corsa difficilissima -. L’alfiere McLaren precipita così nella coda del gruppo, senza aver alcuna possibilità di finire la gara a punti. Prima di ritirarsi per danni al fondo, però, condizionerà anche ad Hockenheim la corsa dei primi: tentando infatti di sdoppiarsi grazie a gomme fresche farà perdere tempo prezioso alla Red Bull di Vettel, impegnata nella rincorsa al leader Alonso. Sebastian, originario di un paesino ad una ventina di chilometri dal tracciato, urla tutta la sua frustrazione alla radio, non senza qualche ragione: al rientro in pista dopo il secondo stop, effettuato in contemporanea alla Ferrari di Alonso, viene sopravanzato dall’altra McLaren di Button, che gli soffia la seconda posizione. L’inglese prova addirittura a raggiungere Alonso nel finale, consumando però eccessivamente i propri pneumatici ed esponendosi al contrattacco di Vettel. Il pilota iridato deve inventarsi un sorpasso difficilissimo, data la minore velocità di punta della sua Red Bull, così dopo aver affondato la staccata al tornantino brucia Button in trazione andando però oltre il cordolo esterno: verrà penalizzato di venti secondi perdendo la seconda posizione festeggiata sul podio. La vittoria di Alonso è invece netta e dominante, con lo spagnolo che guadagna punti importantissimi anche su Webber (8°). Sorprendono le Sauber di Kobayashi (4°) e Perez (6°), a loro agio su circuiti velocissimi esattamente come le McLaren, e la Lotus del sempre più consistente Raikkonen (3°).

CLASSIFICA: ALO 154, WEB 120, VET 110, RAI 98, HAM 92


GRAN PREMIO D’UNGHERIA

Il toboga dell’Hungaroring premia in qualifica un grande interprete della pista magiara, Lewis Hamilton. L’inglese sfrutta al meglio una nuovamente competitiva McLaren conquistando una delle partenze al palo più importanti della stagione, date le difficoltà nell’effettuare sorpassi. Accanto a lui si schiera Grosjean, ormai costantemente più efficace del compagno in qualifica e forte di una Lotus con grandi quotazioni in vista di una corsa difficilissima in termini di degrado gomme, mentre Vettel è 3° ed il capoclassifica Alonso deve accontentarsi del 6° posto. La gara è molto tattica, con i piloti di testa che si dividono tra le due o le tre soste ai box. Viste le difficoltà nei sorpassi la prima strategia si rivela essere la migliore, con Raikkonen che a fine gara risale fino al 2° posto dalla quinta casella in griglia. Il finlandese è il pilota dotato del miglior passo gara e della monoposto più gentile sulle gomme, ma quando raggiunge Hamilton nei giri conclusivi la McLaren di Lewis resiste bene in uscita dalle curve lente scoraggiando qualunque tentativo di attacco. Grosjean deve accontentarsi del terzo gradino del podio mentre Vettel è 4° e Alonso limita i danni concludendo 5° e guadagnando ulteriormente terreno in classifica generale. L’asturiano può affrontare le ferie estive forte di un vantaggio di 42 punti sul secondo: l’assalto al mondiale ormai è una vera e propria realtà.

CLASSIFICA: ALO 164, WEB 124, VET 122, HAM 117, RAI 116


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