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Immagine del redattoreLuca Ruocco

Bandiere a Scacchi - GP Bahrein 2022


Il ritorno alla vittoria della Ferrari, lo stupendo duello tra Leclerc e Verstappen, le difficoltà Mercedes e la crisi nera di McLaren e Aston Martin.

Non sono di certo mancati gli spunti di interesse dopo un Gran Premio del Bahrein che ha aperto nel migliore dei modi la nuova era della Formula Uno.

Quanti piloti avranno conquistato tutte e cinque le bandiere a scacchi?


MAX VERSTAPPEN, DNF: 🏁🏁🏁🏁

Nonostante i netti favori del pronostico, il campione del mondo si ritrova a sfidare una Ferrari leggermente più veloce della sua Red Bull, almeno nelle mani di Leclerc. La consueta ferocia gli permette di tenere aperta una corsa altrimenti senza storia, complici gli inesorabili allunghi di Leclerc, e dopo la prima sosta ai box Max tenta per ben tre volte il sorpasso nel tentativo di bloccare la fuga del monegasco. Sarebbe stato più furbo desistere e puntare a scavalcare la Rossa ai box? Potrebbe essere questa l’unica macchia di un fine settimana altrimenti perfetto per Verstappen, non certo per la Red Bull.


SERGIO PEREZ, DNF: 🏁🏁

Il guasto che colpisce Perez sembra essere lo stesso responsabile dell’appiedamento, qualche giro prima, del ben più blasonato compagno di squadra. Le indiscrezioni – non confermate – parlano di problemi di cavitazione nel circuito di distribuzione del carburante; per quanto sportivamente catastrofico, il problema dovrebbe essere facilmente risolvibile, e preoccupa molto meno della rottura del braccetto dello sterzo sulla vettura di Verstappen. Piegare un componente tanto delicato durante le operazioni di cambio gomme segnala una fragilità eccessiva della RB18, forse figlia di una dieta dimagrante affrettata.

Passando alla corsa di Perez, il messicano spreca al via il quarto posto in qualifica finendo sesto dietro a Magnussen e Hamilton, il che lo costringe ad una lunga rincorsa nei confronti di Sainz. I primi due sono lontanissimi e anche lo spagnolo, forte di un prezioso tesoretto di secondi, non ha troppe difficoltà nel respingere gli attacchi di Perez. Non sembra essere cambiato molto rispetto al 2021; forse prestazioni del genere sono il suo limite?


LEWIS HAMILTON, 3°: 🏁🏁🏁🏁

Ottiene il massimo come spesso accade. Peccato che, complici le sostanziali difficoltà della W13 in versione no-pance, senza la provvidenziale vettura di servizio e l’harakiri Red Bull tutto ciò sarebbe equivalso solamente ad un misero quinto posto a più di cinquanta secondi di distacco da Leclerc (pit-stop in più incluso). Tanta concretezza, soprattutto nei momenti topici del fine settimana (qualifica, partenza e ri-partenza), lo aiuterà enormemente nel mantenere aperto il sogno iridato, in attesa di correttivi che non arriveranno prima di Imola.


GEORGE RUSSELL, 4°: 🏁🏁🏁

Un ottimo primo giro cancella una qualifica deludente, resa difficile tanto da una monoposto sbilanciata quanto da suggerimenti errati da parte del muretto in quanto alle modalità con le quali riscaldare gli pneumatici. Una volta passati Alonso, Bottas e Magnussen, Russell procede 6° nella terra di nessuno, pagando in quanto ritmo rispetto ad Hamilton ma senza commettere alcun errore. Il finale lo premia ma sin da Gedda, competitività della vettura a parte, sarà chiamato ad avvicinarsi maggiormente al capo squadra.


CHARLES LECLERC, 1°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Dell’eccellente prestazione di Leclerc e dell’intera Ferrari abbiamo scritto a lungo qui. Una chicca, appresa grazie al lavoro di Alex Brunetti su Twitter, riguarda i giri del duello tra Charles e Verstappen: uscito dai box, il monegasco ha dovuto ricorrere ad una modalità molto aggressiva di ricarica della batteria, sacrificando quindi la cavalleria elettrica. Non si è ancora compreso se si trattasse di un problema temporaneo o una conseguenza delle dinamiche di corsa, fatto sta che per due giri il numero 16 ha spremuto la poca carica a disposizione tutta nei contrattacchi, lasciandosi scientemente sfilare da Verstappen alla staccata della prima curva. Risolta la situazione e ricaricata la batteria oltre il 50%, Leclerc - freddissimo viste le difficoltà - ha scartato per un’ultima volta l’olandese quando questi è finito lungo e si è involato verso una vittoria perentoria, talmente dominante da far sognare in grande. Al contrario, ora più che mai sarà necessario mantenere i piedi per terra, migliorare e, a partire da Gedda, scoprire il potenziale della F1-75 su piste diverse nel disegno da Al Sakhir.


CARLOS SAINZ, 2°: 🏁🏁🏁🏁

In difficoltà sin dal venerdì nel confronto con Leclerc, Carlos lavora sui propri punti deboli come spesso è accaduto nel 2021, ed al sabato quasi gli riesce il colpaccio. Gli aggressivi bornout durante l’approccio alla casella in griglia non lasciano spazio alle interpretazioni, segnalando la volontà del muretto Rosso di puntare a sopravanzare Verstappen proteggendo così ancor meglio il primo posto di Leclerc. L’impresa non riesce e Sainz, che accusa un forte degrado gomme rispetto ai primi, perde terreno con il passare dei giri, pur riuscendo a difendersi senza troppe difficoltà dall’attacco di Perez. Perfetto alla ripartenza nello sfruttare a suo vantaggio lo scatto di Leclerc, lo spagnolo approfitta del guasto di Verstappen cogliendo un secondo posto che, in quanto a limitazione dei danni, non può che lasciare soddisfatti.


LANDO NORRIS, 15°: 🏁🏁

La catastrofica forma della McLaren in Bahrein vede in Lando l’unico raggio di sole, almeno al sabato, quando l’inglese evita la doppia eliminazione in Q1. Una partenza tutt’altro che felice – complici le gomme medie – lo relega 18°, e da quel momento inizia un calvario fatto di gestione gomme, freni e temperature. Il tentativo di sosta singola naufraga e Norris giunge al traguardo terz’ultimo.


DANIEL RICCIARDO, 14°: 🏁🏁

Non è certo colpa dell’australiano se gli ingegneri McLaren, visto il disastro nella progettazione dei freni, sono costretti a soluzioni di rattoppo che uccidono la competitività della MCL36. Risulta però complesso immaginare che su una pista meno probante i problemi di grip spariscano del tutto e così l’australiano, colpito dal Covid durante i test, molto difficilmente potrà migliorare le proprie prestazioni in Arabia Saudita. Prestazioni che, comunque, continuano ad essere abbastanza lontane da quelle di Norris.


ESTEBAN OCON, 7°: 🏁🏁🏁

Il fine settimana di Ocon, al volante di un’Alpine che sostanzialmente si ritrova nelle stesse posizioni del 2021, non comincia nel miglior modo possibile. Battuto da Alonso in qualifica, il francese tocca maldestramente Schumacher nel corso del primo giro, spedendolo in testacoda. Da quel momento in poi, però, la corsa di Esteban si trasforma, il ritmo è costante e veloce – nel limite del possibile – e il numero 31 riesce a superare per ben due volte Alonso nonostante cinque secondi di penalità. Tutto sommato, un buon inizio.


FERNANDO ALONSO, 9°: 🏁🏁

La corsa di Fernando, dopo delle ottime qualifiche, è alquanto anonima, e considerando i ritiri delle Red Bull, a fine corsa le posizioni perse sono tre. Non poche, per chi solitamente ci ha abituati ad eccellere in gara piuttosto che nel giro secco. Non dubitiamo arrivi un pronto riscatto ma dispiace vedere Fernando nuovamente al volante di una monoposto che, se tutto dovesse procedere per il meglio, difficilmente potrebbe offrire posizioni migliori di quella raggiunta in Bahrein.


PIERRE GASLY, DNF: 🏁🏁🏁

Durante le prime prove libere Gasly racconta di aver guidato una monoposto eccellente, senza alcun difetto; poche ore dopo, il set-up si sposa molto peggio alle temperature della sera e iniziano una serie di momenti difficili che vedono il francese, contrariamente alle aspettative della vigilia, entrare in Q3 per il rotto della cuffia. Senza la rottura dell’MGU-K avrebbe chiuso a punti, salvando il salvabile come spesso gli accade, ma dall’Alpha Tauri si aspettavano tutti molto di più.


YUKI TSUNODA, 8°: 🏁🏁🏁

Le prove libere 3 passate ai box non aiutano Tsunoda, che infatti è regalato nelle retrovie in griglia di partenza. La gara del giapponese è però attenta e concreta, veloce in relazione al passo di Alpine, Alfa Romeo e Haas e infatti la vettura 22, sfruttando i tre ritiri del finale e l’entrata in pista della vettura di servizio al momento giusto, coglie un insperato ottavo posto finale. Yuki, per la prima volta in carriera, ha raccolto molto senza esaltare: un’ottima prova di maturità.


NICO HULKENBERG, 17°: 🏁🏁🏁

Chiamato a sostituire Vettel all’ultimo momento, Nico conferma la classe assoluta sopravanzando Stroll in qualifica. In gara è consapevole delle difficoltà ben più alte e un lungo in frenata lo relega prima del tempo in ultima posizione. Peccato, perché quella che potrebbe essere stata l’ultima corsa della sua carriera avrebbe meritato una monoposto ben più veloce.


LANCE STROLL, 12°: 🏁🏁

La AMR22 è disastrosa e contende alla Williams la palma di peggior vettura del lotto. Da qui a venir battuti dal terzo pilota in qualifica ne passa, però, il che conferma una preoccupante tendenza di Stroll a perdere la bussola quando non tutto è favorevole. In gara il canadese migliora relativamente, battendo le McLaren in evidente gestione d’emergenza e almeno una delle Williams.


ALEXANDER ALBON, 13°: 🏁🏁🏁

L’esordio in Williams del pilota anglo-tailandese è molto positivo, soprattutto in relazione al materiale a disposizione (purtroppo, tra i peggiori in griglia nonostante i test positivi di Barcellona). Raggiungere il Q2 non è cosa da poco e in gara Alex tiene dietro le due McLaren e un'Aston Martin. In attesa di tempi migliori, di più non può ottenere.


NICHOLAS LATIFI, 16°: 🏁

Come spesso accadutogli in carriera, l’approccio a una nuova tipologia di vettura lo manda in confusione. Un tempo la scusa risiedeva nella limitatissima esperienza in kart e nell’approccio alle corse da adolescente; oggi la motivazione fatica a reggere e, almeno in Bahrain, Nicholas sembra aver annullato tutti i miglioramenti di fine 2021 risultando una spanna al di sotto dei colleghi.


VALTTERI BOTTAS, 6°: 🏁🏁🏁🏁

La pessima partenza – causata da un problema alla frizione comune ad entrambe le Alfa Romeo – rende la gara del finlandese molto più movimentata delle previsioni, che lo vedevano inseguire a distanza le Mercedes in una sorta di terra di nessuno. 14° a metà del primo giro, anche grazie alla vettura di servizio rimonta fino al 6° posto, cogliendo punti pesantissimi e confermando il grande potenziale a disposizione dell’Alfa Romeo. Eccellente, come al solito, la qualifica.


ZHOU GUANYU, 10°: 🏁🏁🏁

Il giovane cinese sconfessa molti, compreso chi scrive, rimontando dall’ultima posizione del primo giro (anche per lui una partenza pessima) fino alle soglie della zona punti, prima che il ritiro di Perez gli regali il primo, storico punto della carriera. Difficilmente l’esordio poteva essere migliore, visti i pochi test a disposizione e un record personale non proprio fantasmagorico; di certo, se questo dovesse solamente essere un punto di partenza, il posto in Formula Uno sarebbe meritato.


MICK SCHUMACHER, 11°: 🏁🏁

Un errore in curva 11 gli nega il primo ingresso in Q3 della stagione, il che è un peccato visto lo stato di forma della sua Haas. La gara è invece rovinata da un contatto con Ocon nel primo giro, il che lascia la monoposto bianco-rossa danneggiata e il muretto costretto ad inventarsi una strategia suicida nel finale, che vede Schumacher uscire dalla zona punti. In molti, comunque, si aspettavano qualcosa di più.


KEVIN MAGNUSSEN, 5°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Semplicemente eccezionale. In molti, compreso chi scrive, sottovalutammo la qualità delle prestazioni di Kevin a fine 2020, quando solamente la monoposto decretava arrivi in fondo alla classifica a ripetizione. In questo fine settimana, al contrario, Magnussen ha dimostrato una classe cristallina, dominando il centro gruppo e scrivendo una di quelle storie sportive che rimarranno negli annali. La Haas VF-22, nelle sue mani, potrebbe regalare sorprese ancor più grandi, già a partire dall’Arabia Saudita.


Fonte immagine: F1 / Twitter

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