Il prossimo fine settimana, in Bahrain, non scatterà solo il mondiale di Formula 1. Nel corso della tre giorni mediorientale anche il campionato cadetto, la Formula 2, metterà per la prima volta le ruote in pista.
Un formato di gara del tutto nuovo soddisferà l’appetito di qualunque appassionato in astinenza da corse di monoposto ormai da più di tre mesi. Protagonisti esperti, giovani all’esordio e piloti destinati alla massima serie punteranno alla gloria assoluta, in modo tale da attirare su sé stessi l’attenzione del paddock più ambito del mondo.
Ecco a voi la guida di SENZAF1ATO a una stagione di Formula 2 che, come da tradizione, si annuncia quanto mai spettacolare…
LA MONOPOSTO
Una massa di 755 kg spinta da un motore V6 turbo, 3400 cc di cilindrata, capace di sprigionare 620 cv a 8750 giri al minuto, con una coppia massima di 570 Nm a 6000 giri al minuto. Valori del genere, coniugati all’aerodinamica completamente progettata da Dallara – come accade per il telaio -, permettono alle monoposto della serie cadetta di ottenere riscontri cronometrici di tutto rilievo. Prendendo come esempio la pista di Al Sakhir dove si apriranno le danze, lo scorso novembre Callum Illott siglò la Pole Position in 1’41’’479, a poco più di un secondo dai responsi dei prototipi LMP1 del mondiale Endurance, e a 14’’ dalla Pole di Lewis Hamilton.
La vettura, che risulta quindi tra le più veloci automobili da corsa al mondo, è concepita soprattutto per allevare i campioni del futuro. Le monoposto sono identiche per tutte le scuderie, alle quali durante il fine settimana di gara è permesso agire solamente sui parametri d’assetto. Il motore turbo ha il compito di aiutare i piloti a familiarizzare con un’erogazione di coppia del tutto differente rispetto a quella delle altre serie minori, mentre l’utilizzo di gomme Pirelli - decisamente vicine al prodotto di Formula Uno - regala un’impareggiabile mole d’esperienza ai giovani piloti. Nel 2021, come accaduto già nella scorsa stagione, la serie cadetta continuerà ad utilizzare – in anticipo rispetto alla sorella maggiore – pneumatici da 18’’, rivelatisi molto complessi da gestire per i piloti, ben al di là della fisiologica difficoltà nel mandarli in temperatura vista l’assenza di termocoperte.
IL FORMAT DI GARA
Nel 2021 l’organizzazione dei fine settimana di gara verrà completamente stravolta. La decisione dei promotori è figlia di due principali obiettivi: contenere i costi e aumentare la visibilità della Formula 3. Le due serie, infatti, non disputeranno più fine settimana di corsa in comune, dividendosi così il ruolo di spalla principale della Formula Uno a cavallo di quindici dei ventitré appuntamenti in calendario. Non cambierà il numero di gare totale (24 per la F2, 21 per la F3), ma le stesse verranno accorpate in eventi da tre corse per weekend, diminuendo così le spese complessive legate a logistica e trasferte.
Prove libere, qualifiche e gara verranno così distribuite nei tre giorni:
• Venerdì: prove libere della durata di 45’ e qualifiche da disputarsi in 30’, il che si traduce solitamente in due tentativi per pilota, caratterizzati da uno o due giri spinti in base all’indice di consumo gomme della singola pista. Il pilota in Pole Position guadagna 4 punti in classifica.
• Sabato: gara sprint 1 al mattino, gara sprint 2 al pomeriggio. Entrambe vengono disputate sulla distanza di 120 km (o 45’) e assegnano punti ai primi otto piloti al traguardo, secondo la sequenza [15,12,10,8,6,4,2,1], oltre a 2 lunghezze per il pilota che segna il giro più veloce, ammesso finisca tra i primi dieci. La corsa della mattina vede schierarsi i primi 10 piloti in griglia secondo l’ordine invertito rispetto ai risultati della qualifica; la seconda gara sprint vede invece le prime dieci caselle assegnate sempre in ordine invertito, ma stavolta rispetto alla classifica finale di gara 1.
• Domenica: gara principale. Da disputarsi sulla distanza di 170 km (o 60’), assegna i punti secondo la sequenza odierna della Formula Uno ai primi dieci classificati [25,18,15,12,10,8,6,4,2,1], oltre ai 2 punti bonus per il giro più veloce. I piloti si schierano in griglia seguendo l’ordine stabilito dalle qualifiche del venerdì, e solo in questa corsa è obbligatorio un pit-stop dopo il sesto giro con annesso cambio di mescola.
Ogni pilota avrà 6 treni di pneumatici a disposizione per ogni fine settimana(4 duri, 2 morbidi), insieme a 3 set da bagnato.
IL CALENDARIO
Il calendario, riportato di seguito, merita due brevissime riflessioni. La prima consiste nel sottolineare salti temporali importanti - nell'ordine dei mesi - tra i diversi eventi, dinamica teoricamente capace di penalizzare soprattutto i piloti senza programmi aggiuntivi alla serie cadetta.
Il secondo spunto si concentra sull’inusuale ripartizione tra circuiti cittadini e piste permanenti. Tre appuntamenti su otto verranno infatti disputati su tracciati completamente temporanei (Monaco, Baku, Jeddah); la presenza di Monza, Yas Marina e Sochi distanzia ulteriormente il calendario dalle caratteristiche classiche dei circuiti storici, con una curiosissima latitanza in stagione dei grandi curvoni veloci, presenti solo a Silverstone. È facile che ciò possa premiare spropositatamente le caratteristiche dei singoli, oltre a diminuire la varietà nella preparazione offerta dalla serie.
Per quanto riguarda l’appuntamento del Bahrain, ogni sessione sarà trasmessa in diretta da SKY SPORT F1. Venerdì 26 gli appuntamenti (ora italiana) sono alle 11.05 per le libere e alle 14.30 per le qualifiche; sabato 27 alle 11.25 per Gara 1 e alle 17.40 per gara 2 (unica sessione in notturna); domenica 28 alle 12.50 per gara 3.
I PROTAGONISTI
La tabella riporta i piloti partecipanti alla stagione 2020 di Formula 2, tranne per uno dei sedili in MP Motorsport non ancora assegnato al momento della pubblicazione. Per ogni pilota viene indicato il risultato della scorsa stagione e il migliore traguardo raggiunto in carriera.
Secondo SENZAF1ATO, saranno da seguire con attenzione:
• Robert Shwartzman: russo della Ferrari Driver Academy, 22 anni, campione F3 2019. Velocissimo, abile nella gestione gomme, ha pagato nel 2020 un calo di prestazioni nella fase centrale del campionato, altrimenti avrebbe potuto tranquillamente insidiare Schumacher (suo compagno in Prema) nella corsa al titolo. Universalmente riconosciuto come il più talentuoso dei giovani Ferrari, nel caso dovesse dominare compierebbe un ulteriore passo verso la massima serie.
• Oscar Piastri: anch’egli in Prema, scuderia campione in carica, difenderà assieme all’espertissimo cinese Zhou i colori dell’accademia Alpine. Australiano, campione 2020 Formula 3, gode di un management importante (Webber) e della spinta di un movimento, quello oceanico, dalla lunghissima tradizione ma privo di giovani promettenti dai tempi di Ricciardo. Cambierebbe di netto la propria reputazione stupendo sin dall'inizio, ma può permettersi – a differenza di altri – anche una stagione di apprendistato.
• Felipe Drugovich: al contrario di quanto suggerirebbe il nome, il ragazzo ventunenne è brasiliano. La nazione verdeoro sta vivendo la più lunga assenza di piloti titolari in Formula Uno dall'era Fattipaldi, e Felipe è una promessa brillante e incredibilmente sottovalutata. Privo del sostegno di un’accademia, si è rafforzato correndo per tutta l’Europa nel suo percorso formativo, ottenendo sempre ottimi risultati. Ha faticato in F3 correndo per Carlin, squadra all’esordio nella categoria, e la scorsa stagione, nonostante non corresse per una scuderia di vertice, con MP Motorsport (foto di copertina) ha centrato tre vittorie, di cui un successo in Feature Race proprio in Bahrain. Nel 2021 piloterà una monoposto UNI-Virtuosi, tra le migliori, e potrà sorprendere diversi addetti ai lavori.
· Juri Vips: l’estone di casa Red Bull potrebbe sembrare ai più un veterano delle serie cadette. La realtà è che paga scelte assurde di Helmut Marko, che la scorsa stagione lo ha dirottato verso la Super Formula giapponese, campionato al quale non ha potuto partecipare viste le restrizioni causate dalla pandemia. Dopo qualche comparsa più che promettente, Yuri potrà finalmente disputare un campionato intero di Formula 2, puntando a ricordare perché, prima del 2020, fosse lui e non Tsunoda la promessa principale del vivaio Red Bull.
· Théo Pourchaire: il giovanissimo francese (2003) è l’astro nascente del motorismo transalpino. Velocissimo, una carriera lampo, vicecampione F3 2020 e protagonista assoluto dell’Accademia Sauber. È stato forse la maggiore sorpresa della scorsa stagione automobilistica, a tutti i livelli; saprà confermarsi alla guida di una ART Formula 2?
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