La Formula Uno ritorna in pista dopo la pausa estiva a Spa-Francorchamps. Tra le piste più famose al mondo, l’impianto belga ospita uno dei Gran Premi più attesi dell’anno; fra previsioni di meteo instabile e la lotta iridata tra Verstappen ed Hamilton, chi ripartirà verso Zandvoort forte di un buon risultato?
Per chi fosse nuovo, o per chi volesse rinfrescare la memoria, ricordiamo lo schema che vi aspetta: la pista introduce ai segreti del tracciato; il programma ricorda quando si corre – e quale categoria corre – durante il weekend; su di giri racconta chi arriva favorito; insabbiati, invece, chi deve riscattarsi dopo una corsa o un momento difficile; in scia si concentra sui pretendenti, stiano essi puntando ad un podio, una vittoria o qualche punto; a ruote fumanti illumina il duello da seguire e, infine, i sussurri del paddock la controversia da tenere d’occhio nel ‘pacato’ mondo dei GP. Buona lettura!
P.s. Trovate qui le quattro STORIEMOZZAF1ATO dedicate al mitico circuito di Spa!
LA PISTA
Situata tra i boschi delle Ardenne, la pista di Spa-Francorchamps offre a piloti ed ingegneri una sfida unica sin dai primi anni ’20, quando unendo le strade statali che collegavano Malmedy, Spa e Stavelot nacque il tracciato originale. Ristrutturato ad inizio anni ’80, dopo l’abbandono di quindici anni prima a causa della scarsissima sicurezza offerta dalla struttura, il circuito è subito ritornato a vestire i panni di ‘università’ della Formula Uno.
Non è un caso che, tra curvoni e dislivelli mozzafiato, siano emersi veri e propri specialisti di Spa, diventati nel tempo grandissimi campioni; Schumacher, Senna e Raikkonen spiccano su tutti.
La natura velocissima del tracciato di sette chilometri impone, al di là della sfida di pilotaggio, un complicatissimo rompicapo agli ingegneri delle scuderie: privilegiare il primo e il terzo settore, composti da lunghissimi rettifili e due curve lente come la chicane Bus-Stop e il tornantino di La Source, o puntare ad affrontare il più velocemente possibile il lungo settore centrale, caratterizzato da un susseguirsi di curve medio-veloci?
Nell’equazione che determina la competitività della vettura entrano diversi altri fattori, come la volontà di preservare gli pneumatici in gara, la potenza del motore e, soprattutto, le previsioni metereologiche.
Vista la pioggia attesa per tutto il fine settimana, qualcuno scommetterà su un assetto particolarmente carico, accettando il rischio di risultare lento in rettifilo a favore di una monoposto guidabile in ogni condizione?
IL PROGRAMMA
In attesa del ritorno della Formula 2 a Monza, sia a Spa che a Zandvoort il Circus verrà accompagnato da F3, W Series e Porsche Supercup. Qualifiche e gara della serie formativa dedicata alle donne pilota verranno trasmesse da DAZN; il resto del programma è, come al solito, interamente visibile su SKY SPORT F1. TV8 trasmetterà in differita le qualifiche della F1 alle 19 di sabato e la gara alle 19 di domenica.
SU DI GIRI
Non c’è dubbio che, come Silverstone più di un mese fa, sulla carta Spa-Francorchamps sorrida alla Mercedes. Il problema è che, in un 2021 segnato da cambiamenti al fondo ben più significativi di quanto si preventivasse, la suddetta carta ha spesso ribaltato i pronostici, complici vetture ipersensibili a qualsivoglia variazione delle condizioni esterne.
Come spiegare, altrimenti, una Red Bull sorprendentemente in crisi a Budapest appena l’asfalto superava i 55° C, determinando un sottosterzo incorreggibile?
Allora, più che l’assetto low-rake e la proverbiale potenza dell’unità motrice AMG, sarà il recente ribaltamento della classifica a caricare oltremisura Hamilton & Co in vista del fine settimana belga: pioggia o sole, vantaggio competitivo o meno, conquistare subito la centesima vittoria in carriera significherebbe, per Lewis, assestare un colpo fortissimo a Verstappen, ben più di un sorpasso in classifica figlio di circostanze fortunate (Silverstone) e fortunose (lo strike di Bottas a Budapest).
INSABBIATI
Gli uomini McLaren viaggiano verso la Vallonia determinati a riscattare un Gran Premio dell’Ungheria sfortunatissimo, con entrambe le vetture (incolpevoli) coinvolte nel disastro della prima curva. La pista belga dovrebbe arridere alla MCL35M, a suo agio nel veloce; non si può affermare altrettanto per quanto riguarda Daniel Ricciardo, non con assoluta certezza.
Durante la pausa estiva Andrea Stella, direttore sportivo del team di Woking, ha definitivamente svelato il mistero tecnico – in realtà già analizzato brillantemente da testate come The-Race e Formu1a.uno – che frena l’australiano sin da inizio stagione: la MCL35M soffre di una congenita mancanza di carico all’anteriore, il che rende obbligatorio frenare fin dentro alla curva per mantenere puntato il muso (recuperando sia carico aerodinamico che spinta inerziale), per poi ruotare la monoposto velocemente gestendo il posteriore. Uno stile che Ricciardo, abituato ad entrare in curva veloce potendo contare sugli anteriori solidi di Red Bull e Renault, proprio non riesce a digerire; più stretta è la curva, maggiori le difficoltà.
Spa, in merito, non presenta grosse difficoltà: che il disegno favorevole possa aiutare Daniel a ritrovare morale, prima ancora che ritmo?
IN SCIA
Nonostante l’exploit di Silverstone firmato Leclerc infonda in casa Ferrari un minimo di speranza di non sfigurare mestamente come nel 2020, la rilevanza del motore a Spa rimane innegabile, il che riduce al lumicino i sogni di gloria della Rossa.
L’Alpha Tauri, quindi, potrebbe sfruttare i numerosi cavalli giapponesi di cui è dotata per raccogliere finalmente i frutti di un lavoro di semina iniziato in Bahrain e mai veramente portato a termine nel 2021, soprattutto rispetto alla sfida alle spalle dei big. Al di là del podio di Baku, la sensazione è che il potenziale della AT02 sia sottoutilizzato; riusciranno Gasly e Tsunoda, su un circuito dove storicamente guidano benissimo, a conquistare punti pesanti frutto solamente di ritmo e velocità sul giro secco?
A RUOTE FUMANTI
La stessa Alpha Tauri è impegnata in un’intensa lotta con Aston Martin e Alpine per la conquista del 5° posto tra i Costruttori. Quello che un tempo era il famigerato ‘centro gruppo’, complice la (relativa) brillantezza di Ferrari e McLaren, si è trasformato in una sfida delle ‘A’ comunque equilibratissima.
La clamorosa vittoria di Ocon a Budapest – e la squalifica di Vettel – hanno decisamente spostato l’ago della bilancia verso i francesi, forti di nove lunghezze di vantaggi sugli italiani e ventinove sugli inglesi; Spa avvicinerà nuovamente i tre contendenti, con il motore Renault in sofferenza, o vedrà un definitivo strappo da parte dei blues guidati da un Alonso in stato di grazia?
I SUSSURRI DEL PADDOCK
Come da tradizione, l’arrivo del Circus a Spa coincide con l’accelerare di annunci, trattative e indiscrezioni riguardanti il mercato piloti.
Affrontiamo, quindi, una breve carrellata riassuntiva che prepari l’(indi)gestione di notizie riguardanti i movimenti di sedili: si attende a breve, entro Monza, l’annuncio di Russell in Mercedes dal 2022, con le speranze di Bottas ridotte al lumicino; immaginando che le coppie dell’orbita Red Bull rimangano le stesse, anche se Perez non ha ancora ottenuto (ufficialmente) il rinnovo, le possibilità per finlandese sono solamente due: Williams e Alfa Romeo.
Le due scuderie hanno potenzialmente entrambi i volanti liberi, anche se la posizione di Giovinazzi ad Hinwil sembra relativamente salda; non dovesse essere affiancato da Bottas, l’italiano potrebbe accogliere un giovane Ferrari (Illott) o Nico Hülikenberg, vecchio pallino di Vasseur. Il tedesco potrebbe interessare anche la Williams, dove lo stesso Bottas, Latifi e De Vries si giocheranno i due sedili per il 2022. Mina vagante del mercato è il cinese Zhou, forte di ottime sponsorizzazioni e della naturale visibilità offerta dalla sua presenza nel mercato più importante del mondo.
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