La Formula Uno sbarca in Russia per affrontare il primo Gran Premio dell’autunno più caldo da un decennio a questa parte. Non parliamo del clima, atteso rigido e piovoso sulle sponde del Mar Nero, ma del duello iridato tra Verstappen ed Hamilton. Sochi è la prima di otto gare dove non sarà più permesso commettere errori, dove un ennesimo scontro costerebbe carissimo e dove qualunque possibile outsider, dai compagni di squadra ai piloti di McLaren e Ferrari, potrà rivelarsi decisivo.
Scoprite, assieme a Giù la Visiera, la guida al fine settimana russo.
Per chi fosse nuovo, o per chi volesse rinfrescare la memoria, ricordiamo lo schema che vi aspetta: la pista introduce ai segreti del tracciato; il programma ricorda quando si corre – e quale categoria corre – durante il weekend; su di giri racconta chi arriva favorito; insabbiati, invece, chi deve riscattarsi dopo una corsa o un momento difficile; in scia si concentra sui pretendenti, stiano essi puntando ad un podio, una vittoria o qualche punto; a ruote fumanti illumina il duello da seguire e, infine, i sussurri del paddock la controversia da tenere d’occhio nel ‘pacato’ mondo dei GP. Buona lettura!
LA PISTA
Il Sochi Autodrom è senza ombra di dubbio la peggiore creatura dell’era Tilke. Il tracciato, inaugurato nel 2014, si sviluppa a cavallo delle strade che attraversano l’ex villaggio olimpico, formando un susseguirsi di curve a 90° intervallate da rettifili piò o meno lunghi.
Escludendo il lungo curvone Kvyat, piega di 180° affrontata senza difficoltà in pieno dalle Formula Uno, l’incessante susseguirsi di svolte ad angolo rette premia enormemente le monoposto dotate di ottima stabilità meccanica, carico alle basse velocità e motricità in uscita dalle curve lente. I numerosi tratti in allungo premiano le Power Unit più potenti ed efficienti nella gestione della carica ibrida; ciò nonostante, il segreto principale per ben figurare a Sochi rimane una corretta gestione della temperatura degli pneumatici, esercizio reso complesso dalle temperature autunnali e dalle caratteristiche dell’asfalto, molto liscio e poco utilizzato durante l’anno. Proprio per questi motivi, l’assetto delle vetture privilegia un carico leggermente più alto del necessario, imperativo per raggiungere l’impegnativo e lentissimo terzo settore forti di coperture ancora fresche.
IL PROGRAMMA
A causa di problemi burocratici nell’affrontare la trasferta di Austin, la Formula 3 affiancherà a Sochi la Formula 2 per l’ultima tappa di un campionato finora dominato dal norvegese Dennis Hauger.
Tutte le sessioni riportate saranno visibili in diretta esclusiva su SKY SPORT F1, mentre TV8 trasmetterà in differita qualifiche e gara di F1 sabato alle 18.30 e domenica alle 18.00.
SU DI GIRI
Risulta quasi banale indicare Daniel Ricciardo e la McLaren come la combinazione nettamente più su di giri alla vigilia del fine settimana russo.
La scuderia di Woking giunge a Sochi nuovamente terza in campionato, forte dell’unica doppietta ottenuta in stagione da qualunque scuderia e pronta a ben figurare su un tracciato che, solo in parte, premia potenza ed efficienza alle alte velocità. La sfida principale per i tecnici papaya sarà gestire meglio di quanto accaduto a Baku i numerosi tratti lenti e stretti, normalmente ostici alla MCL35M.
Se un ottimo risultato a Sochi rappresenterebbe l’ennesimo segnale di crescita per la McLaren, confermare lo stato di forma monzese appare ancor più importante per Daniel Ricciardo. L’australiano, grazie ad una corsa impeccabile, ha dimostrato come la sua classe sia rimasta intatta nonostante una stagione complessa; le numerose curve lente di Sochi, però, imporranno almeno in parte quelle difficoltà in frenata che Ricciardo non sembra ancora aver risolto del tutto al volante della MCL35M. Gli angoli a 90° sulla carta dovrebbero mitigare il problema, dato che riducono la necessità di ruotare la monoposto; tuttavia, il terzo settore fungerà da vera e propria cartina tornasole dei progressi dell’australiano.
Lando Norris dovrà cominciare a guardarsi davvero alle spalle o Monza rimarrà un’eccezione?
INSABBIATI
Monza ha costretto l’Alpha Tauri ad un fine settimana da incubo. Dall’incidente di Gasly al sabato, complice un contatto in partenza con Ricciardo, fino al doppio ritiro nel giro dei primi cinque minuti di corsa, l’appuntamento italiano ha rappresentato l’ennesima occasione sprecata per una squadra dotata di una monoposto nettamente migliore rispetto a quanto racconti la qualifica.
Da Budapest in poi, infatti, si potrebbe azzardare un sostanziale primato delle vettura bianco-blu a centro gruppo, molto più costante sull’asciutto di Ferrari e McLaren; eppure, il divario in classifica è aumentato anche e soprattutto nei confronti di Alpine, sfidante principale nella corsa al quinto posto.
Sochi ha tutte le carte in regola per esaltare la AT02, veloce nel dritto e sincera in qualunque tipologia di curva; Gasly, Tsunoda e l’intera scuderia faentina saranno capaci di concludere un fine settimana senza alcun patema d’animo?
IN SCIA
Seguendo la corsa monzese dalla tribuna, la Ferrari di Leclerc dava proprio l’impressione di rimanere perennemente in scia, senza poter attaccare chi la precedeva nonostante un passo tutto sommato positivo, almeno considerando il disegno della pista e le criticità endemiche al progetto SF21.
Sochi, con le sue medie sul giro più basse e il forte rischio pioggia, dovrebbe al contrario sorridere alla Rossa. Ai tempi di Baku, gli ingegneri Mercedes indicavano proprio la vettura del Cavallino Rampante come la migliore del lotto nelle curve a 90°, vero e proprio tratto distintivo dell’impianto russo.
Le sfide per i tecnici emiliani, allora, saranno due, strettamente interconnesse: indovinare un assetto corretto, che permetta di innescare temperatura negli pneumatici, potrebbe premiare enormemente la Rossa, aumentando a dismisura il peso dei punti di forza della SF21, tanto da bilanciare le inevitabili perdite nei tratti in allungo.
Il Paul Ricard e le sessioni bagnate di Spa hanno ribadito come un assetto eccessivamente scarico non giovi mai alle monoposto di Maranello; forti di una configurazione adatta, le SF21 potrebbero regalare diverse soddisfazioni a Leclerc e Sainz, con lo spagnolo chiamato ad evitare il quarto botto in cinque gare.
Aggiornamento: una nota della Scuderia Ferrari diramata nel pomeriggio di oggi, 22 settembre, ha reso pubblica la volontà degli ingegneri di Maranello di montare già a Sochi il sistema ibrido aggiornato sulla vettura di Leclerc. L'accelerazione nei tempi di delibera delle novità e la necessità di sostituire la batteria danneggiata a Budapest hanno condotto i tecnici ad accorciare i tempi sulla monoposto numero 16; l'introduzione di un'intera nuova PU (non è certo l'utilizzo di una nuova MGU-K, introducibile senza penalità a Istanbul, lo è quello della batteria a 800 volt) costringerà il monegasco a scattare dal fondo nella corsa di domenica.
A RUOTE FUMANTI
Le ultime otto gare della stagione sanciranno la possibilità o meno di considerare la sfida Verstappen-Hamilton come il duello del secolo.
Accontentandosi per ora di definizioni meno roboanti, Sochi rappresenterà un tappa fondamentale della sfida per moltissimi motivi. Anzitutto, la pista russa è un vero e proprio feudo Mercedes, con le frecce d’argento vincenti sempre dal 2014; perdere il record proprio domenica, al di là delle statistiche, sancirebbe un vero e proprio cambio di paradigma in Formula Uno.
Sulla carta, poi, la W12 dovrebbe adattarsi benissimo ai lunghi rettifili di Sochi, meno bene alle numerose zone di trazione e all’asfalto liscissimo della pista del Mar Nero; ciò potrebbe determinare una sostanziale parità nelle prestazioni al vertice, rendendo la contesa incredibilmente intensa.
Infine restano da considerare i piloti: Verstappen ed Hamilton dovranno dimostrare di essersi lasciati alle spalle l’incidente in Prima Variante, anche se un nuovo corpo a corpo avrebbe esiti assolutamente imprevedibili; Bottas e Perez, invece, dovranno necessariamente mostrarsi all’altezza della situazione, rubando punti agli avversari, con il finlandese miglior interprete della pista russa sin dal 2014.
La situazione si fa sempre più affascinante, no?
I SUSSURRI DEL PADDOCK
Nel fine settimana di Sochi converrà drizzare le antenne per qualunque informazione riguardi i motori Honda, principalmente per due motivi.
Lo scoop di Scott Mitchell sulle pagine di The-Race, pubblicato stamane, racconta di una nuova specifica di batteria per le PU Honda disponibile sin da Spa, dove la montò per primo Max Verstappen. La nuova tecnologia – con tutta probabilità un aumento di voltaggio, come accadrà per la Ferrari a breve – permette migliori prestazioni e un peso minore, e si crede venga utilizzata da tempo in Mercedes.
Seconda informazione da tenere d’occhio è la decisione di scontare la penalità per un nuovo gruppo motopropulsore sulla vettura di Verstappen proprio nella corsa di domenica. L’olandese dovrà scontare tre posizioni in griglia in seguito alla penalità di Monza; da un lato, approfittarne partendo dal fondo annullerebbe virtualmente la penalità evitando partenze dal fondo più avanti; dall’altro, il lungo rettifilo di Sochi rende la Pole Position sostanzialmente inutile e in caso di pioggia sarebbe preferibile scattare il più avanti possibile. Proprio per questo, qualunque decisione in merito verrà presa dai vertici Red Bull nella giornata di sabato, dopo le qualifiche.
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